PER IL PARTITO DI CLASSE A SASSARI

Pubblichiamo il testo del documento da noi proposto e respinto al congresso provinciale di Rifondazione comunista. Finita la fase congressuale che ci ha visti impegnati a sostegno della mozione 2 "Per il partito di classe" nella nostra provincia (e non solo), le pubblicazioni de l'ape operaia possono riprendere! Buona lettura compagne/i!

L’VIII congresso del partito della Rifondazione comunista ci offre l’opportunità di ricostruire la nostra organizzazione nella provincia di Sassari su basi nuove. Dopo anni di gestioni condotte all’insegna del dell’istituzionalismo più sfrenato, con ripercussioni negative sul radicamento e nei confronti della nostra stessa base, è arrivata l’ora di voltare pagina per costruire quel partito che dia le giuste risposte al nostro popolo in questo territorio stremato dalla crisi.

A SINISTRA: CHE FARE DOPO IL 15 OTTOBRE?

Siamo sicuri che sia sufficiente condannare in astratto le violenze senza una complessiva strategia anticapitalista? 

Chi ha una visione marxista dello Stato non ha bisogno di cercare frammenti di foto o video che confutino il “metodo Kossiga” nelle manifestazioni anticapitaliste. Lo stato non siamo noi. Lo stato non è un’istituzione neutra a garanzia dell’interesse collettivo, ma una necessità di chi domina (altro che “meno stato!”) in una società divisa in classi. E questa necessità si manifesta non solo nelle questioni di ordine pubblico (si pensi a Val Susa, Pomigliano, Fincantieri, Alcoa, Pastori sardi etc...), ma anche con gli appelli delle più alte cariche miranti alla coesione sociale, alla condivisione del sacrificio.

SUL DEBITO PUBBLICO E SULL’USCITA DALL’€

Alcune considerazioni dopo l’incontro del primo ottobre e prima di quello promosso da Rivoluzione democratica. 

Dopo aver pubblicato dei pezzi sull’appello “Dobbiamo fermarli” e sull’assemblea del primo ottobre che da esso è scaturita, ci pare doveroso scriverne un altro con lo scopo di mettere in guardia dall'uso troppo disinvolto che si fa degli slogan "non paghiamo il debito pubblico" e "usciamo dall'euro" (quest’ultimo peraltro non attribuibile all’evento messo in campo da Cremaschi e compagni quanto a Rivoluzione democratica e al Campo Antimperialista che ne stanno per organizzare un altro).

CONGRESSO PRC: QUALE SINISTRA IN SARDEGNA?

Note critiche sulla proposta di “documento sardo” al prossimo congresso nazionale.

Così come “in vista del congresso del Partito, Rifondazione Comunista deve cominciare a fare politica”, l’appuntamento offre anche l’occasione di affrontare nuovamente la questione sarda. Per noi che, al pari di altri, viviamo in questa terra, ne parliamo la sua lingua e ne conosciamo le sue sofferenze, tutto questo non è un problema quanto un motivo di confronto, anche se non pensiamo che occorra aspettare i congressi, né per fare politica, né per praticare la trasformazione a partire dalla terra in cui viviamo.
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SINISTRA A OTTOBRE: NICHI VUOLE FERMARLI?

La rincorsa alla premiership, il Mattarellum, l’assenza di risposte alla crisi e l’altro 1° ottobre (elettoralista).

Mentre si registrano continue adesioni all’appello anticapitalista “Dobbiamo fermarli!” in vista dell’incontro nazionale del primo ottobre e della mobilitazione europea lanciata per il 15 ottobre dal movimento degli “indignados” in Spagna, qualcuno pensa di fare altro: «il 1° ottobre noi di Sinistra ecologia e libertà prepariamoci a riempire una grande piazza di Roma». Ecco un chiaro tentativo di mettersi contro quanto si sta muovendo in questi giorni, tentando di blindare i propri militanti (e ce ne sono tanti onesti e combattivi all’interno di Sel) attraverso la separazione degli eventi, cercando di impedire che qualcosa di indipendente dal centrosinistra possa sorgere.