Chi siamo

il primo numero della versione cartacea de
"l'ape operaia", scritto nel marzo del 2007
dopo la manifestazione contro la base Usa a Vicenza
L'APE OPERAIA esisteva già. Molto probabilmente i lettori hanno già avuto a che fare con il vecchio blog o, quando avevamo le possibilità, con il giornaletto che ogni tanto si affacciava tra gli studenti sassaresi. Così, dai primi mesi del 2007, per facilitare la faticosa ricostruzione dei Giovani Comunisti in questa periferica provincia dello stato italiano, ma anche per dare un senso trascritto su carta e web a quel gruppo che muoveva i suoi primi passi, abbiamo iniziato a pungere come api ma volteggiando come farfalle, come ci ha insegnato Muhammad Alì, facendo del blog non un semplice strumento di copia/incolla da altri o di rassegna stampa, ma un luogo di riflessione e di discussione. Ma a poco a poco la crisi strutturale, sia centrale che periferica, di Rifondazione comunista ha iniziato a mietere vittime. Nello scenario delle responsabilità ci stanno così anche quelle di chi, come le nostre, non è riuscito a creare un gruppo totalmente autonomo dai vari capetti locali che nella loro prospettiva personale, e quindi non politica, sono riusciti a distruggere quanto di buono si muoveva all'interno di un organismo precario. Il vecchio blog ha così vivacchiato fino alla fine del 2010.

Oggi L'APE OPERAIA ritorna a volare. Pur rimanendo nelle strutture politiche di origine, oggi evolutesi in una Federazione della Sinistra che deve ancora decidere cosa vuole fare da grande, il nostro compito è molto più ambizioso. Vogliamo inserirci in quel percorso che si è aperto intorno alla manifestazione della Fiom il 16 ottobre. Quella manifestazione ha chiuso un ciclo, che partiva dalla sconfitta degli operai Fiat trent'anni fa. Ora se ne riapre un altro: quello nel quale i lavoratori si riprendono tutto quello che stato tolto in questo trentennio, e quello nel quale i giovani iniziano a reagire alla cancellazione del loro futuro. Per questo lavoriamo, a Sassari come in tutta Italia, nella prospettiva di una sinistra autonoma da centrodestra, Pd e terzo polo, fino alla costruzione di nuovo partito della sinistra di classe, lontano dai salotti, dai tatticismi politicisti, dalla gestione delle briciole; un partito che sappia unire, e per ciò guidare attraverso un programma che espropri gli espropriatori e che licenzi i licenziatori, chi si batte per un'alternativa di società dove i lavoratori e i giovani siano padroni del loro futuro. Le formazioni maggiori, Fds e Sel, non rispondono a queste esigenze, mentre le tante, troppe, minori frutto delle scissioni degli ultimi anni non dialogano neppure tra di loro. Al tempo stesso lavoriamo per la costruzione di una sinistra sindacale in Cgil che si batta contro le politiche concertative del suo gruppo dirigente, tanto a Roma quanto a Sassari. Ed è per questo che questo blog è rivolto a tutti i lavoratori e i giovani della sinistra politica e sindacale dovunque collocati. Buona lettura, compagne e compagni!


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